lunedì, maggio 09, 2011

L'alternativa al trasporto privato



Prendiamo spunto dall’inaugurazione dell’ennesimo tram francese, quello coloratissimo di Reims, per ricapitolare i vantaggi di questo mezzo di trasporto collettivo che rappresenta oggi la migliore alternativa all’automobile, in un mondo con sempre meno petrolio e più caro.

Qui e qui abbiamo spiegato perché i sistemi di trasporto ferro – tranviari moderni sono i più efficienti in termini economici e gestionali.

Qui abbiamo anticipato l’inizio della fine del trasporto pubblico su gomma in Italia, puntualmente confermato con i tagli ai servizi che stanno effettuando in questi giorni tutte le aziende pubbliche del settore.

Qui abbiamo evidenziato i motivi dei minori consumi energetici specifici dei trasporti su ferro rispetto agli altri mezzi di trasporto.

La diffusione in Europa di questa modalità di trasporto innovativo negli ultimi vent’anni, in rapporto alle poche esperienze italiane è sintetizzata in questo e quest’altro articolo.

Nel frattempo, il nostro paese non solo si caratterizza per il ritardo nell’adeguamento infrastrutturale del proprio sistema di trasporti, ma addirittura primeggia nell’affidarsi a presunti sistemi innovativi che in realtà accumulano problemi operativi o si rivelano delle vere e proprie bufale.

Ne abbiamo parlato qui, qui potete leggere dell’ultimo incidente strutturale del Translohr di Padova. Il fallimento annunciato del filobus a guida ottica “Civis” di Bologna è assurto alle cronache nazionali di Report.

Qui accanto trovate cosa bisognerebbe fare in Italia e presto per recuperare il tempo perduto, aumentando le accise sui prodotti petroliferi di appena due centesimi e spostando risorse economiche da sempre più inutili progetti autostradali.

7 commenti:

Fra ha detto...

...Aumentare le tasse in uno scenario di risorse procapite decrescenti ? Non ci siamo proprio, ed anzi è un approccio figlio della crescita obbligata promessa dal light crude : invece cambiare drasticamente la destinazione delle accise sulla benzina che vanno alla mobilità solo per una metà, se va bene,? od anche togliere la norma che vieta le biciclette elettriche non a pedalata assisitita ? ( Negli USA c'è una ditta di bici che per 3000 dollari ti da una bici da 70 all'ora con 80 km di autonomia )....Insomma la Grecia questi giorni è in bilico fra scegliere se rimanere nell'euro od uscirne, con tagli agli stipendi pubblici " ordianti" nel primo caso di un buon 20 %, oppure mascherati dalla debolezza ed instabilità della nuova dhracma, e voi venite a parlare di aumentare le tasse quando è chiaro a tutti che è lo stato ha accumulato lustri di ritardo nel programmare una dolce planata grazie alle rinnovabili ? ( Hubbert vedeva le rinnovabili necessarie appunto a questo scopo, ma anche direttamente finanziate dai combustibili fossili : risultato è che lo stato dovrà cambaire in maniera crescente la destinanzione delle sue risorse togliendo a servizi e stipendi diretti e sovvenzionando microinvestimenti nelle rinnovabili, se vorrà continuare ad esistere fra una decina di anni od anche meno...)

Terenzio Longobardi ha detto...

Bene Francesco, sono d'accordo, destiniamo una parte minima degli attuali intoiti delle accise alla mobilità sostenibile. Dimmi però, quale parte di spesa proponi di tagliare proporzionalmente. Io un'idea l'avrei, taglerei la spesa per le autostrade. Non capisco il paragone con la Grecia, l'aumento delle accise non attiene alla riduzione del debito pubblico. Quello che serve è razionalizzare la spesa pubblica, ad esempio riconvertendo un trasporto pubblico su gomma che attualmente assorbe circa 10, dico 10 miliardi all'anno in cambio di un servizio quasi improduttivo, in un servizio economicamente più efficiente come quello ferro- tranviario moderno. Poi, non è la crescita della pressione fiscale ad essere figlia della "crescita obbligata", semmai la sua eccessiva riduzione con conseguente maggiore propensione al consumo. Secondo me la politica fiscale italiana dovrebbe essere completamente rivista, aumentando i prelievi dai redditi ai consumi, specialmente quelli di lusso e che determinano esternalità ambientali. E combattendo seriamente l'evasione. Anche le rinnovabili sono attualmente finanziate da prelievi fiscali o tariffari. Il problema è fare scelte politiche a favore della sostenibilità a scapito della spesa parassitaria, improduttiva e dannosa per l'ambiente

Fra ha detto...

...Perfetto...

Unknown ha detto...

Ma perchè ho l'impressione di vivere in un paese del terzo mondo??? I trasporti pubblici da noi sono in rovina, il sito www.muoviamoci.org prevede addirittura un periodo ancora più pesante per noi pendolari, quì il video http://www.youtube.com/watch?v=hpoAC0aFhuM&feature=relmfu che accenna al "nostro trasporto su ferro"

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Io guarderei anche l'aspetto del comfort degli utenti.
A volte prendo il tram ed è molto più comodo come partenze e frenate, non ha tutti i sobbalzi dei cambi marcia automatici dei bus urbani ma è un'accelerazione continua.
Poi è in una sede protetta, quasi senza scossoni tranne a volte negli scambi e sono comunque molto più limitati sempre rispetto ad un bus.
Perché tutto questo non viene mai messo abbastanza in luce?

Terenzio Longobardi ha detto...

@ Pippolillo
Sì, sono questi alcuni dei vantaggi del tram rispetto ad altri mezzi di trasporto pubblico che lo rendono competitivo anche con il trasporto privato. In alcuni dei link che ho citato nell'articolo ho sottolineato questi aspetti. Purtroppo viviamo in un paese di amministratori spesso inetti, provinciali o culturalmente arretrati.