domenica, marzo 01, 2009

Spigolature: linkoteca di ASPO - Italia



Tu chiamale se vuoi manipolazioni

created by Maurizio Tron




Dopo la 'necessaria' autocitazione:

qualche link di interesse:

'Non dimentichiamoci poi che nel frattempo la popolazione è raddoppiata, per cui il livello di produzione degli anni '60 non è più sufficiente. Di conseguenza la Corea importa circa il 47% del cibo dall'estero (FAOSTAT). La percentuale sale al 75% per i cereali e al 93% per gli olii. Naturalmente un quinto circa del cibo serve per allevare gli animali; i coreani mangiano in media 50 grammi di proteine vegetali come 50 anni fa, ma le proteine animali si sono ottuplicate, passando da 5 a 40. Insomma: ci sono tutti gli ingredienti per una situazione esplosiva... '

'I fabbricanti di sigarette avrebbero certamente parlato di allarmismo, specialmente al tempo in cui mio zio fumava un pacchetto di sigarette dopo l'altro, negli gli anni 1960 e 1970. A quel tempo, cercavano ancora di convincere la gente che il fumo non faceva male. Ma il primo studio statistico che correlava fumo e tumori risale al 1929 e già nel 1964 l'evidenza era talmente chiara che il "Surgeon General" degli Stati Uniti aveva dichiarato ufficialmente che il fumo era pericoloso per la salute. Queste cose, mio zio non poteva non saperle. Doveva anche essergli chiaro il principio di precauzione, dato che lavorava come ispettore della sicurezza degli edifici. Eppure, ha continuato a fumare fino all'ultimo. Con tutta l'ammirazione che avevo, e ho tuttora, per mio zio, devo dire che si è comportato da irresponsabile'

'Propongo quindi di introdurre l'uso dei seguenti termini:
Tranquillismo [tran-quil-lì-smo] s.m. Tendenza a non preoccuparsi e a tranquillizzare gli altri anche in presenza di validi motivi di rischio o pericolo. Condizione di apatia generale dovuta a scarso interesse o comprensione dei rischi a cui si sta andando incontro.
Struzzismo [struz-zì-smo]s.m. Tendenza a non voler vedere i problemi e i pericoli, anche se gravi e imminenti. Il termine deriva da struzzo e dalla diceria, assai diffusa, ma non confermata da nessuno studioso, che di fronte al pericolo lo struzzo non fugga, ma infili la testa sotto la sabbia'

' “Le evidenze raccolte certificano che la realizzazione della discarica finora è avvenuta in un cantiere allo sbando. Le prove fotografiche evidenziano inoppugnabilmente il dissesto ambientale della discarica e sottolineano che la sua attivazione nelle condizioni attuali può solo provocare un disastro ambientale”. Lo dice un docente universitario di Geologia, non un pincopallino qualsiasi. Secondo voi può star tranquilla la gente di Chiaiano?' e quella della val di Susa, e quella di Vicenza, .... ?

'Adesso, comunque, si ripensa ad Orlov. Come giustamente da lui predetto la Russia torna al baratto, ma stavolta in grande stile: un'industria sta persino pagando i suoi creditori con scavatrici. Si scambiano stock di biancheria intima con auto usate, legname con medicine, e qualcuno sta studiando un sistema elettronico per applicare il baratto "a cascata" ad una serie di imprese. Orlov sostiene che i russi siano molto meglio strutturati di noi (se non altro psicologicamente, oltre che storicamente) per sopravvivere alla crisi. Staremo a vedere...'

'Un articolo del Times Online getta ombre cupe sulla situazione Irlandese. I prestiti rilasciati dalle banche Irlandesi ammontano a 11 volte la dimensione dell'economia del paese. Il costo dei cds a 5 anni, uno strumento finanziario che fornisce un indicazione sul rischio paese, è triplicato nell'ultima settimana arrivando a toccare i 350 punti base venerdì scorso (il valore più alto in Europa). Il mercato insomma, vede come sempre più probabile un futuro default dell'Irlanda [....] Dopo un po' di divagazioni sui temi in questione, da parte dei politici presenti alla discussione, Roubini prende la parola e comincia, nel suo stile accademico, a fare una panoramica della situazione nei paesi del vecchio continente, finché non giunge a descrivere quella italiana, paragonando la china che il "bel paese" ha imboccato a quella che ha caratterizzato il tracollo Argentino. Un paragone che ritengo, dovrebbe balzare agli occhi di ogni persona semi sensata che conosca un minimo gli avvenimenti che hanno condotto l'Argentina al fallimento. A quel punto tra la costernazione generale, Tremonti interruppe le considerazioni di Roubini ribattendo con un incontrovertibile: "tornatene in Turchia!". Innanzi tutto, bisogna dire che Roubini non ha mai avuto paura di dire quel che pensa, anche quando le sue affermazioni si sono rivelate in contrasto con le previsioni dell'intero establishment economico. In secondo luogo, sebbene sia nato in Turchia, Roubini ha vissuto 20 anni in Italia e si è laureato alla bocconi. Quando parla di questo paese lo fa a ragion veduta. La risposta di Tremonti riassume bene il classico atteggiamento dei politici italiani, atteggiamento che con una sottile ironia sembra ricordare da vicino quello tenuto dai loro omonimi argentini durante il periodo che precedette il collasso del paese sud americano. Il non voler rispondere a nessuno, quella presunzione e quell'arroganza nei modi che sembra nascere da un senso di superiorità ed intoccabilità, la completa mancanza di un reale dibattito su certi temi, le continue distrazioni su questioni secondarie, sono tutte indice di un degrado che in questo paese sembra aggravarsi ogni giorno che passa [....] La maggioranza sembra invece occuparsi di tutt'altro. Ogni tanto Berlusconi spara una cifra, su un qualche possibile intervento economico, cifra che sembra cambiare di volta in volta quasi ad assecondare considerazioni a noi ignote come variazioni dell'umidità atmosferica. Per ora, a parte fregnacce come la social card, e gli aiuti per comperarsi la lavatrice o un altra auto non si è visto nulla di significativo. Se hanno intenzione di intervenire in qualche maniera per mitigare l'impatto della crisi, sarà anche il caso che comincino a farlo seriamente e che ci facciano anche sapere cosa intendano fare. Se preferiscono non intervenire allo stesso modo sarebbe carino saperlo. Dire tutto ed il contrario di tutto non aiuta certo a costruire la fiducia'

bastassero le sparate sull'economia:

'Attacca Scalfaro con allusioni, sfrutta Eluana, "loro sono quelli della cultura della morte", e scherza sui desaparecidos, "erano belle giornate, li facevano scendere dall’aereo...". Questo il tenore. Che ridere'

infine, e sia detto con tutto il rispetto per le vittime della violenza, che son sempre troppe, un estratto da una mail di un socio Aspo, i cui dati sono rintracciabili anche qui:

http://www.istat.it/dati/catalogo/20060127_02/, http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20041217_00/
http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/cronaca/istat-violenza-donne/istat-violenza-donne/istat-violenza-donne.html
http://passineldeserto.blogosfere.it/2007/12/stupri-in-italia-altro-che-stranieri-il-69-opera-di-mariti-e-fidanzati.html 'Quindi, lasciato da parte il "luogo comune" che sono "gli altri" a commettere tali orrori, occorre guarda in faccia alla realtà emersa da questo studio statistico. Secondo l'istituto di statistica, il 69% degli stupri sono opera di partner, mariti o fidanzati. Ma veniamo ai dati che l'Istat ha pubblicato, dati che fanno molto pensare. In Italia 6 milioni 743 mila donne dai 16 ai 70 anni - infatti - hanno subito violenze, di cui un milione e 150 mila nel 2006: 1.400.000 ragazze ha subito violenza sessuale prima dei 16 anni. In Europa il 12-15% delle donne subisce quotidianamente violenze domestiche che rappresentano la prima causa di morte tra i 16 e i 44 anni, ancora prima di cancro, guerre e incidenti'

l'estratto, che condivido in toto (non avrei saputo scriver meglio ciò che penso), è il seguente:

'E' un fatto che le paure agitate sempre più dai media faciliteranno tutto questo; leggo che istat stima circa 733.000 stupri e violenze sessuali all'anno in Italia (2006) di cui un quarto vengono effettivamente denunciati e la maggior parte avvengono in contesti familiari; purtuttavia se ne sbattono in prima pagina una decina all'anno (il numero è dovuto al fatto che la coda mediatica si esaurisce in circa un mese), tra quelli più raccapriccianti, rigorosamente compiuti da stranieri probabilmente per alimentare una guerra tra poveri (ceti popolari italiani di periferia ed i loro vicini di quartiere stranieri) che richiederà leggi repressive particolarmente adatte per tenerli sotto controllo o al più farli scornare tra loro distogliendoli da problemi fondamentali quali il degrado delle condizioni di lavoro e dei servizi sociali'

Su La Stampa del 17 febbraio 2009, in terza pagina Jena, sarcasticamente ma non troppo, scriveva:

Stupratori
Calderoli: "Castrazione chirurgica per gli stupratori"
Le femministe: "In ogni uomo si nasconde un potenziale stupratore"
Calderoli: "Ritiro la proposta"


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The party's over .... Well, sometimes it's there, sometimes it's not there anymore

David Addison

1 commento:

Gianni Comoretto ha detto...

Nel mio piccolo conosco due donne che han subito violenza. Probabilmente sono molte di più, due me l'han raccontato.

In entrambi i casi lo stupratore era uno zio, cioè un familiare maschio abbastanza vicino da aver rapporti stretti, e abbastanza grande da potersene approfittare. E le violenze, ripetute e sempre taciute per paura, verso una bambina.

Ma i panni sporchi si lavano in famiglia, queste cose difficilmente arrivano sui giornali.