giovedì, dicembre 11, 2008

Spigolature: linkoteca di Aspo-Italia



Vi proponiamo questa nuova sezione, in cui Maurizio Tron presenta un "melting pot" di link estratti da blog e siti vari, riguardanti i più aggiornati sviluppi dei tempi che stiamo vivendo. Naturalmente, letti in chiave Aspo.



Piccole opere per grandi crisi


created by David Addison



http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=40 '[....] Soprattutto in America, le banche spingono all’indebitamento, più che a prudenza e risparmio. Scrive Zygmunt Bauman che un debitore che vuol restituire puntualmente (che «pensa al dopo») è sospetto: è «l’incubo dei prestatori». Non è «di alcuna utilità», perché il debito riciclato è fonte prima del loro profitto costante. Ma il debito sconnesso da fiducia non è pungolato solo da banche o Wall Street. È un ottundersi generale dei cervelli, è l’ebete pensare positivo che il governante invoca con linguaggio sempre più pubblicitario, sempre meno politico. Main Street - che poi siamo noi, cittadini e consumatori - è vittima tutt’altro che innocente di Wall Street. Come nel Grande Crollo del ’29 descritto da John K. Galbraith, siamo affetti da una follia seminale (seminal lunacy) che accomuna potenti e milioni d’impotenti. Per questo è così vacuo il politico che incita a ricominciare i consumi come se niente fosse. Il suo dichiarare, i linguisti lo definiscono performativo: basta dire «la crisi non c’è», e la crisi smette di essere (le dichiarazioni performative sono predilette da Berlusconi). I politici sono responsabili, avendo ceduto a un mercato senza regole. Ora intervengono, ma senza curare la fonte del male. La crisi, cioè la svolta trasformatrice, è rinviata [....] Crisi vuol dire decidere, a occhi non sbarrati come la massaia del ’52 ma aperti: sul peggio sempre possibile, sulle bugie del pensare positivo, sulla duplice responsabilità verso la Terra che roviniamo, e verso i figli cui addossiamo i nostri debiti. Terra e figli sono i nostri discendenti: ignorarli perché i loro tempi son più lunghi dei nostri e perché non abiteremo il loro mondo (un mondo con meno petrolio, meno automobili) è senza dignità e chiude speranze altrui. Crisi è sottoporsi al giudizio, al processo. È ora che il processo cominci' e in effetti è iniziato un po' ovunque, tranne qui da noi, dove viceversa viene sistematicamente affossato. A meno di ritenere provvedimenti mirati quelli che nell'articolo qui sotto vengono mostrati per quel che sono: inutilità assolute. In Italia, per soprammercato, diventano occasioni per arraffare quel che si può:

http://www.lavoce.info/articoli/-300parole/pagina1000786.html 'In generale, quindi, la spesa per nuove grandi opere sarà domanda effettiva solo quando, con ogni probabilità saremo fuori dalla fase negativa del ciclo. Morale: se si vuole veramente fare una politica fiscale anticiclica è bene dimenticare le grandi opere, a parte garantire le risorse per completare in tempi decenti quelle già cantierate. Se proprio si vuole spendere denaro in nuovi lavori pubblici, meglio finanziare piccole e piccolissime opere: per esempio le manutenzioni straordinarie delle scuole e degli ospedali. Di questi tempi, oltre a dare ossigeno subito al Pil, si rischia anche di salvare qualche vita umana da eventi troppo frequenti per essere definiti “fatalità”'

http://aspoitalia.blogspot.com/2008/12/e-tutta-una-bufala.html#links '"E se la più grave crisi dai tempi della Grande Depressione fosse soltanto una creazione dei media: una sorta di diluvio universale senza la pioggia?" [....] Che dire? Forse una parte di verità c’è in tutto questo. Anche da noi, in giro non si avvertono grossi cambiamenti rispetto alle abitudini e agli stili di vita degli italiani' tutto vero, però:

http://crisis.blogosfere.it/2008/12/la-scala-delle-cose.html 'Ovvero 686 miliardi meno del costo stimato della Crisi attuale, 4616 MILIARDI DI DOLLARI, compreso il bailout di Citicorp FINO A QUESTO MOMENTO. L'UNICO evento che si avvicina, ma senza superarlo, a questo costo è la SECONDA GUERRA MONDIALE, i cui 288 miliardi di costo complessivo, se corretti per l'inflazione, equivalgono a 3600 miliardi di dollari. Conoscete bene gli ENORMI effetti, anche come conseguenze economiche di quella guerra. Credete ancora che questa Crisi sia passeggera, poco duratura, effimera? Credete che basteranno i soliti pannicelli caldi, le solite rassicurazioni? No, cari miei. Siamo solo all'inizio' per fortuna, grazie a i nostri navigati governanti,. noi si veleggia vento in poppa verso mete prestigiose:

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/12/e-ufficiale-litalia-proclamata-fossile-del-giorno.html 'Il sito Fossil of the day mette alla berlina le nazioni peggiori, che più ostacolano la lotta ai cambiamenti climatici. L'Italia naturalmente ha conquistato subito il riconoscimento a causa dell'ottuso atteggiamento del nostro governo corrotto e incompetente'

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/12/globalizzazione-ultimo-atto-luccisione-del-cliente.html '[....] Ora, nella fase finale della globalizzazione, il cliente sta scomparendo. La strategia è cambiata. "Il cliente è come uno yogurt, è buono quando è fresco, ma dopo un po' scade, e tenerlo in frigo è pura perdita. Ha un "ciclo di vita" durante il quale lo si può spremere, poi lo si molla volentieri. Come? Basta non rispondergli". Così i call center per assistenza e manuntenzione sono sostanzialmente finti e non risolvono nulla [....] E' la vittoria della merce sull'uomo, la mercificazione totale. "Compra e non rompere le balle" sembra che ci dica il mercato globale. E allora perchè non passare (ogni volta che sia appena possibile) all'economia locale e alla filiera corta? Al produttore a cui posso stringere la mano e con cui posso parlare? La filiera corta non fa bene solo all'ambiente naturale, fa bene anche all'ambiente delle relazioni umane' sono legato da molti anni a un piccolo provider di Giaveno, Ica-net, che fornisce ottimi servizi al giusto prezzo. E le rare volte in cui capita un disguido, lo risolvo semplicemente telefonando a Denis, o Francesco, o a chi è in ufficio in quel momento. E se proprio lo voglio, in cinque minuti a piedi posso parlar loro guardandoli in faccia

http://crisis.blogosfere.it/2008/12/nuovo-spauracchio-il-latte-crudo.html '[....] Insomma, qualche dubbio dovrebbe sorgere a chi di dovere. Cosa diamine c'è nel latte moderno? Processato, pastorizzato, sottoposto a trafile industriali, e infine impacchettato in tetrapak che secerne inchiostro? Quali sono queste fatidiche proteine del latte, tipo... la melamina? Cosa danno da mangiare alle mucche? Qualcuno ha mai provato a dare latte appena munto a questi bambini, per vedere se per caso l'allergia scompaia? [....] Vorrei fare due conti della lavandaia, di quelli che fa il mio collega Pietro: in Italia ci sono 2000 distributori di latte crudo. Poniamo che ognuno venda 20 litri di latte al giorno, fa 40 mila litri. Ogni litro bevuto da 2 persone, sono 80 mila persone al giorno che bevono latte crudo. In un anno, sono appena 9 gli "intossicati" . Mi pare una percentuale più che esigua, soprattutto confrontandola con i milioni di allergici al latte di tetrapak. Eppure, eccoli a terrorizzarci con l'allarme batteri, e si sa che i microbi spaventano la massaia molto più dei veleni chimici. Un'ultima nota a tanto sconforto. Sapete chi è in prima fila in questa battaglia per chiudere i distributori di latte crudo e difendere er cittadino dai nemici dell'igiene? Bravi, avete indovinato: la nostra inesausta sinistra, mai paga di tutelare gli interessi degli amici suoi. Che, come si sa, non sono certo amici nostri...' di tutte le balle inventate dalle lobbies, questa è una delle più stupide, almeno per chi non s'è ancora bevuto il cervello. Basta rileggere il post di Debora cui si fa cenno nell'articolo:
http://crisis.blogosfere.it/2008/07/truffa-dei-formaggi-i-termovalorizzatori-siamo-noi.html 'Se seguite solo la TV, non sapete certo nulla dello scandalo dei formaggi. I nostri TG ne hanno appena fatta menzione: sia mai che i loro inserzionisti pubblicitari abbiano a risentirne. Eppure, lo scandalo è enorme e si sta allargando a mezza Europa. In due parole, pare che una grossa azienda italo-europea raccogliesse formaggi scaduti, li rilavorasse, e li rivendesse a grandi marchi che poi ce li ripropinavano al supermercato sotto casa. Per scaduti, si intende anche del 1980. Per grandi marche, si intende anche Galbani, Granarolo, Prealpi. Vermi, escrementi di topo, pezzi di plastica e metallo, muffa: questo ci siamo mangiati. I tiggì tacquero doverosamente anche sullo scandalo dei dolciari, nel 2005: in cui milioni di uova marce, scadute, avariate e persino col pulcino dentro venivano impiegate per la produzione di "ottimi" pandori e merendine'

http://www.gennarocarotenuto.it/4873-silvio-barackoni-internet-ambiente-scuola/ 'Nei giorni abbronzati dell’elezione di Obama, Silvio la buttò in calcio d’angolo dicendo che avrebbe dispensato volentieri i suoi consigli al giovane Barack. Secondo me non solo i consigli sono arrivati ma Obama ha preso attentamente appunti: per essere sicuro di fare l’esatto contrario. Non può essere infatti una coincidenza che dove Silvio Berlusconi elimina gli sgravi all’edilizia ecocompatibile, bloccando di fatto il comparto, Barack Obama punta su una rivoluzione ecoambientale che crei posti di lavoro. Roba da poco, un pannicello caldo visto che ci mette sopra una piccola fiche pari a 100 miliardi di dollari destinati a creare “lavoro verde”. Dove Berlusconi vuole regolamentare (imbavagliare) Internet, Obama la considera il motore del futuro. Soldi pubblici porteranno la banda larga in ogni scuola pubblica (quindi quelle per poveri negli SU) ed in ogni ospedale. Se Barack Obama (ed ogni altro dirigente politico dotato di senno) pensa sia indispensabile investire nella scuola e nella ricerca, Berlusconi ha fatto ministro Mariastella Gelmini che sta facendo l’esatto contrario [....] Obama non è ancora presidente, e potrebbe fallire miseramente o tradire le attese, e il Venerabile Licio Gelli prevede che comunque in 3 o 4 mesi al massimo sarà fatto fuori, il che detto da lui, che in genere è “persona informata dei fatti” è particolarmente sinistro. Ma almeno va nella giusta direzione: educazione, ambiente, nuove tecnologie. L’Italia di Berlusconi invece va in senso contrario: descolarizzazione, no a Kyoto, manifatture come nell’800'

http://www.ibridamenti.com/chiacchiere-da-blogosfera/2008/12/la-pornotax-e-i-ragazzini-di-obama/ 'Interessante, su Camillo, invece, la storia del ventisettenne che ha il compito di scrivere i discorsi per il neoeletto Barak Obama. Più che la storia, molto “sogno americano”, con il giovane speechwriter che viene notato quasi per caso nello staff di Kerry, e, rimasto senza lavoro, viene assunto da Obama che lo porta con sé fino al successo alla Casa Bianca, è ancor più indicativo che nel post un ventisettenne venga definito “un ragazzino”, manco fosse un tredicenne di genio, non un giovane scrittore con alle spalle una completa formazione universitaria e diversi anni di gavetta. Solo in Italia un ventisettenne che scrive discorsi sensati e capaci di coinvolgere le folle può venir considerato un enfant prodige: nel resto del mondo, è un serio professionista che sa fare il suo mestiere. Qui da noi, invece, specie in politica, per accedere ad una qualsiasi carica di prestigio bisogna avere almeno compiuto la sessantina. Prima l’incarico massimo cui si può aspirare è portare il caffè al proprio mentore mentre questi affronta delicate riunioni mandamentali. Ma scegliere se servirglielo con il latte o senza è fondamentale per imparare a prendere decisioni spinose, suvvìa'.

Per chiudere una foto scattata da Fulvio Senore, relativa alla recente manifestazione Notav a Susa, in tema con il titolo della mail.





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"The party's over .... Well, sometimes it's there, sometimes it's not there anymore" (David Addison)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Secondo me non solo i consigli sono arrivati ma Obama ha preso attentamente appunti: per essere sicuro di fare l’esatto contrario"

SPLENDIDO!

Segnalo una previsione davvero impressionante di Campbell: Jeremy Legget, FINE CORSA (2005), a pag. 120:
"si diffonderà il panico, visto che i mercati reagiscono negativamente a squilibri minimi. I prezzi del petrolio andranno alle stelle in mancanza di una capacità di riserva adeguata, finchè la domanda non verrà tagliata da una serie di recessioni. entreremo in una epoca instabile caratterizzata da shock dei prezzi e fasi recessive, in un crescente circolo vizioso. Un crollo del mercato azionario sarà inevitabile."
E' un libro è davvero illuminante.

JAS

Anonimo ha detto...

....implosione guidata....si sapeva da anni e puntualmente ci siamo...come da copione. E tutto per il bene di qualcuno suppongo.

Maria