mercoledì, dicembre 10, 2008

Come salvare i nostri risparmi: la cooperativa energetica

Paperon de Paperoni metteva al sicuro i suoi risparmi in un deposito di "Tre ettari cubici". Per noi, lo stesso metodo potrebbe rivelarsi poco pratico. Molto meglio formare una cooperativa dedicata alla produzione di energia rinnovabile!



Come possiamo fare a mettere al sicuro almeno qualcosa di quello che ci rimane dei nostri risparmi? Ci sono molte teorie: oro, terreni, case; ma nessuna di queste cose vi mette veramente al riparo dalla crisi; specialmente gli investimenti immobiliari, gonfiati all'inverosimile da anni di folle speculazione. C'è un'altra possibilità, in principio più interessante, che è quella di investire nell'energia rinnovabile. Rispetto a case e terreni, il vantaggio è che gli impianti sui quali uno investe non solo hanno un valore in quanto tali, ma producono qualcosa per la quale c'è sempre mercato: elettricità.

L'idea, come tutte le cose, va presa con un minimo di cautela; specialmente con le oscillazioni fortissime che stanno avendo i prezzi dell'energia non ha senso cercare di prevedere quanto potrà rendere un certo impianto fra 10 o 20 anni. Ma possiamo dire con sicurezza è il bene che chiamiamo "energia elettrica" avrà sempre un valore. Il prezzo dell'energia può diminuire, come sta diminuendo in questo periodo. Però non andrà mai a zero. Inoltre, gli impianti che producono energia rinnovabile richiedono poca manutenzione, durano molto a lungo, producono sulla base di un rifornimento di materia prima (il sole) sul quale possiamo contare (a meno di un inverno nucleare). Insomma è una sicurezza che nessun altro tipo di investimento può dare.

Ci sono varie iniziative in corso per creare cooperative energetiche che dovrebbero permettere ai cittadini di investire i loro risparmi, anche per poche migliaia di euro, in impianti rinnovabili. Ve ne segnalo una che sta per nascere "Retenergie", che alcuni dei membri di ASPO-Italia hanno seguito fin dalle origini dell'idea.

Prima di passare ai dettagli, fatemi dire una cosa con chiarezza è soltanto una: investire nell'energia è un modo per mettere al sicuro i vostri risparmi, ma non per diventare ricchi. Se è la seconda cosa che volete, avete bisogno di qualcosa tipo i titoli della Lehman Brothers e molta fortuna.

Nel seguito, riporto una descrizione della cooperativa. Non c'è ancora un sito internet, ma per ulteriori informazioni potete iscrivervi al gruppo di discussione http://groups.yahoo.com/group/retenergie/

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Cooperativa Elettrica "RETENERGIE" Dicembre 2008

Premesse

L’idea alla base di tutto il processo consiste nella possibilità di creare una struttura che permetta la costruzione di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili attraverso la forma dell'azionariato popolare (in pratica un allargamento ed un potenziamento dell'esperienza “Adotta un kw” promossa dall’Associazione Solare Collettivo Onlus www.solarecollettivo.it e culminata nel corso del 2008 nella costruzione di un impianto fotovoltaico da 20 Kw sul tetto della Cooperativa Sociale Proteo di Mondovì, in provincia di Cuneo). La parte veramente innovativa del progetto della Cooperativa Elettrica consiste nella possibilità di includere gli utilizzatori finali di energia in questo quadro, chiudendo così un circolo virtuoso che parte dalla produzione arrivando fino al consumo; da parte di chi è attento a problemi ambientali e sociali quali inquinamento, limitatezza delle risorse, equità nella loro distribuzione, valutazione dell’impronta ecologica e tematiche simili, questa si delinea come un'opportunità unica e dalle enormi potenzialità.

Progetto

Questa Cooperativa rappresenta una piccola rivoluzione nel quadro del panorama italiano nel campo della produzione e commercializzazione dell’energia: energia da Fonti Rinnovabili, finanziata, prodotta, gestita, garantita, consumata dai cittadini/soci.

In una struttura di questo tipo accanto al socio che interviene per sostenere la produzione si inserisce la figura del socio utilizzatore, questo nell’ambito di quel processo di liberalizzazione del mercato elettrico che dà la possibilità ad ognuno di scegliere la società di fornitura di energia elettrica. In questo modo il principio della mutualità è particolarmente rafforzato e si può essere cooperativa a tutti gli effetti, con tutti i vantaggi che ne derivano.

Sul versante strettamente tecnico si è cominciato ad interessarsi a due progetti – uno in provincia di Asti e uno di Reggio Emilia - per altrettante centraline idroelettriche da circa 50 Kw ognuna che potrebbero essere i primi impianti della futura Cooperativa Elettrica, unitamente all’impianto fotovoltaico sopraccitato da 20 kw della Coop Proteo di Mondovì.

Contestualmente al lavoro di definizione tecnico giuridica della forma societaria e di redazione dello statuto, si sta portando avanti uno studio preliminare sulle problematiche legislative legate al mondo della produzione e commercializzazione dell’energia; la recente liberalizzazione del mercato energetico si inserisce in questo contesto e vanno quindi chiariti i requisiti minimi per ottenere il riconoscimento di Società Cooperativa nell’ambito della produzione e commercializzazione di energia

In tal senso si è lavorato per creare dei canali di comunicazione con le Cooperative Elettriche dell’Arco Alpino, realtà operanti localmente dall’inizio del ‘900 e sfuggite al processo di nazionalizzazione del mercato elettrico degli anni ‘50, raggruppate sotto la sigla di Federutility. In questo ambito si sono trovati validi referenti per gli aspetti tecnici, legali e fiscali.

Anche confrontandoci con queste realtà consolidate ci si è rafforzati nell’idea di proseguire sulla strada di una struttura a livello nazionale o quanto meno extraregionale i cui soci siano da un lato proprietari di molti impianti sia fotovoltaici che idroelettrici che eolici, e che possano poi anche utilizzare in casa propria o sul posto di lavoro l'energia che hanno prodotto, anche se non abitano vicino agli impianti di produzione. Questo come abbiamo detto è reso possibile dalla nuova strutturazione legislativa e tecnica del mercato europeo dell'Energia.

Contatti e incontri

Sono stati fatti una serie di incontri in varie regioni del Nord Italia per illustrare e confrontarci sul progetto:

1. 26 luglio a Reggio Emilia, riunione con rappresentanti di vari gruppi: Coop Proteo, ASPO, Solare Collettivo, Assoecoenergy, GAS.

2. settembre/ottobre, visita a Cooperative Elettriche piemontesi.

3. 17/18 ottobre Forni di Sopra -Friuli-, partecipazione all’Incontro annuale Cooperative e Consorzi Elettrici dell’Arco Alpino.

4. 20 novembre a Carmagnola –TO-, incontro con dei cittadini facenti capo al gruppo “Un Po di Sole”.

5. 27 novembre a Firenze, incontro con i rappresentanti dell’ASPO Italia di Firenze.

6. 29 novembre a Milano, partecipazione ad un incontro del gruppo COENERGIA.

Problematiche

L’idea di un'unica Cooperativa nazionale con una struttura centralizzata in Piemonte ha sollevato alcune perplessità nei presenti, dai quali è partita la richiesta di organizzare delle cooperative autonome nei vari siti dove potrebbero nascere i singoli impianti, collegando poi il tutto con una struttura sovra regionale in una forma ancora da definire, ma indicativamente consortile. La risposta principale a questa osservazione è che la creazione di un’unica struttura ammortizzerebbe i costi fissi (gestione manageriale, dipendenti, sicurezza, amministrazione, libri soci, ecc), dando a tutta l’operazione una connotazione maggiormente imprenditoriale.

Del resto è collegialmente riconosciuta la necessità di connotare in modo preciso il carattere locale degli impianti di produzione in modo da coinvolgere maggiormente sia le amministrazioni locali sia i possibili soci in loco. Questo lo si può fare ad esempio dividendo la gestione complessiva della cooperativa in Centri di Costo e Ricavo, con rendicontazioni separate inerenti ai singoli impianti delocalizzati, ai quali corrisponde un referente locale. In fase di definizione delle caratteristiche della futura Cooperativa Elettrica ci si impegna quindi a sottolineare e a strutturare formalmente questa modalità organizzativa, identificando formalmente i nuclei di produzione decentrati affidati a uno o più referenti locali e, se necessario, aprire delle sedi operative distaccate.

Operatività

Operativamente entro la fine dell’anno si intende fondare la Cooperativa che verrà diretta da Davide Burdisso ( presidente della Coop Proteo durante la realizzazione di “Adotta un Kw”) con l’aiuto di un Consiglio Direttivo composto dai promotori e da rappresentanti delle varie realtà che confluiranno nel progetto. Si prevede un periodo di un anno in cui ci si concentrerà sullo studio di tutte le problematiche tecniche, giuridiche, economiche inerenti allo scopo statutario della Cooperativa, e intanto si creeranno i presupposti pratici per dare il via ai primi impianti di produzione. Dopo questa fase di studio e di verifica si potrà cominciare a realizzare il progetto allargando quanto più possibile la base sociale.



COOPERATIVA ELETTRICA DI PRODUTTORI E UTILIZZATORI DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI: schema riassuntivo

1.Cooperativa di produzione e consumo

2. Forma di società per azioni (responsabilità dei soci limitata al capitale conferito) e quindi "aperta" a un numero potenzialmente elevato di soci

3.Gestione secondo logica di impresa (sostenibilità economica), nel rispetto della nostra "visione" (sostenibilità ideale)

4.La cooperativa individua un'area ritenuta idonea, ne acquisisce la disponibilità (contratto per costituire un diritto di superficie)

5.Finanzia, progetta, costruisce (o fa costruire) impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (tendenzialmente non troppo piccoli, non troppo grandi)

6.Gli impianti sono di proprietà della cooperativa

7.L'energia prodotta è distribuita attraverso la rete (contratto con Terna)

8.L'energia è consumata dai soci ovunque localizzati (a prezzi convenienti: mutualità)

9.I soci che acquistano energia possono essere sia famiglie sia imprese

10.Cooperativa a mutualità prevalente (benefici fiscali)

11.Due tipi di soci: cooperatori e finanziatori

12.I soci cooperatori ottengono il vantaggio mutualistico di utilizzare energia a prezzi convenienti

13.I soci finanziatori ottengono una remunerazione del capitale investito

14.Gli eventuali utili della cooperativa tendenzialmente sono reinvestiti per finanziare la sua crescita

15.I soci che ne abbiano voglia e tempo mettono a disposizione della cooperativa le loro competenze

16.Gli Enti Pubblici possono essere soci


Villafalletto 9/12/08 Marco Mariano



10 commenti:

Anonimo ha detto...

In quest'ottica spero che presto possa farle compagnia anche una cooperativa di produzione di veicoli per una mobilità sostenibile. E spero di avere ancora qualcosa da investire.
Mimmo.

Anonimo ha detto...

L'idea mi sembra buona, io però punterei anche su dei terreni. Pure il cibo avrà sempre mercato e sono sempre più minacciati dall'urbanizzazione.

marco ha detto...

Al di là dell'aspetto legato alla valorizzazione del risparmio, peraltro molto importante, vorrei sottolineare lo spessore delle implicazioni relative al processo di "democratizzazione" del mercato dell'Energia che è insito nel discorso della Cooperativa Elettrica.
Marco

Anonimo ha detto...

Assolutamente formidabile!
Solo ieri sera sentivo che ancora in Italia non e' dato di conoscere (perche' segreto!) il costo del gas acquistato da ENI.
La democratizzazione del settore energetico (e la vera sostenibilita' complessiva dello stesso) ha implicazioni di enorme portata.

Antonio

Unknown ha detto...

Bellissimo.

Io sono pronto ad investire.
M.

Anonimo ha detto...

.... ed è anche un investimento in un idea di futuro diverso... In Germania chi ha scelto questo tipo di investimento vede buoni risultati... sé potessi lo farei.
Ottimo consiglio.
Invece per il mio spessore mi accontento del acquisto di un bel mulino per macinare il grano - risparmiando su pane e focacce aumentando la qualità del mio cibo quotidiano.


Saluti Maria
.

Gianni Comoretto ha detto...

La cooperativa energetica mi piace per due motivi.
Il primo e' che da un paio d'anni tento di mettere pannelli FV sul tetto di casa mia. L'ostacolo apparentemente insormontabile è il poco spazio tetto disponibile, gli altri condomini, anche se ora non hanno intenzione di sfruttarlo, non vogliono precludersela per il futuro. Non si sa mai, comparissero pannelli con un'efficienza del 90%, e che costan poco....

Il secondo è che un sistema di produzione di energia richiede poco lavoro, lo lasci lì e va da sé. Se compero un terreno, devo mettermi a fare l'agricoltore, o il latifondista. Se compero un mulino lo devo usare, o affittare. Se lo affitto, la farina la pago uguale. Allora magari investo in Banca Etica o in una MAG, che finanziano chi produce queste cose, e vedo di far parte di un GAS.

Anonimo ha detto...

Volendo, ho avuto disponibilità per dei terreni in maremma.....Comunque, anche un capannone rimessa agricola, molto grande, vicino Saturnia, senza problemi di rifacimenti.
CIao
Fabrizio

Anonimo ha detto...

E' un'idea veramente interessante, fondamentali saranno le regole per stabilire quali investimenti debbano essere presi in esame, quindi la costituzione di un comitato tecnico-scientifico.

Sacchetti Dario ha detto...

Scrivo solo per segnalare che una Cooperativa come quella che Lei ha descritto l'abbiamo costituita a inizio anno, nel modenese.
EnergiaMo Soc. Coop. (www.energiamo.it) è una cooperativa di produzione lavoro che si focalizza nel dare, a privati e aziende, servizi che vanno dall'installazione di solare termico o fotovoltaico (con tutta la gestione delle pratiche burocratiche/amministrative), passando per il monitoraggio dei consumi energetici con conseguente possibilità di interventi per ridurre i costi energetici, fino alle certificazioni e disgnosi energetiche in collaborazione con Università e centri di ricerca.
Io ho 25 anni e ho investito in questo progetto. Credo che questa sia la giusta direzione.
live your life!
Sacchetti Dario