mercoledì, settembre 26, 2007

Il comunicato ASPO-Italia sul clima

ASPO-Italia: Il clima è un problema grave; è da irresponsabili negarlo

Comunicato Stampa: 23 Settembre 2007

ASPO-Italia (www.aspoitalia.net) è la sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas. L'associazione raccoglie scienziati e ricercatori che si occupano di studiare le riserve e i consumi di combustibili fossili come pure l'effetto della loro combustione sull'ambiente e sul clima.


Il cambiamento climatico è un fatto reale e attribuibile in massima parte alle attività umane, in particolare alle emissioni in atmosfera prodotte dalla combustione di idrocarburi fossili.

E' utile, per i cittadini e i decisori di tutti i livelli, ricordare quelle conclusioni scientifiche sulle quali gli studiosi hanno raggiunto un consenso pressoché unanime, che supera le notizie sensazionalistiche, le opinioni personali e quelle dei gruppi economici interessati, notizie e opinioni che hanno disorientato l'opinione pubblica durante e dopo la prima Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici del 12 e 13 settembre scorsi.

Quello che è accettato da tutti gli esperti del settore è che:

1. il pianeta si sta scaldando;

2. la responsabilità del riscaldamento è nella massima parte dei gas-serra emessi dall'Umanità;

3. il pianeta si scalderà ancora e l'ammontare del futuro riscaldamento dipenderà dalle decisioni che l'Umanità prenderà in materia di consumo dei combustibili fossili, soprattutto del carbone, il cui declino è atteso alcuni decenni più tardi rispetto a quello, che ASPO stima in corso o prossimo, del petrolio e del gas naturale;

4. l'Umanità potrebbe "adattarsi" al riscaldamento futuro se questo si mantenesse al di sotto dei 2 gradi (circa) di aumento rispetto allepoca pre-industriale, e per arrivare a quel punto manca soltanto poco più di un grado;

5. Per contenere il riscaldamento sotto questo limite, è necessario prendere da subito e certamente entro i prossimi dieci anni una serie di azioni incisive, sui versanti dellenergia, dellorganizzazione produttiva e delle innovazioni tecnologiche, volte a ridurre le nostre emissioni di gas-serra e quindi il consumo di combustibili fossili. Queste azioni sono conosciute come "mitigazione" del riscaldamento globale e si fondano in larghissima parte sulla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili;

6. le conseguenze economiche del riscaldamento potrebbero essere distruttive per l'economia mondiale se si avessero aumenti di 3 o 4 gradi.

In questo cambiamento generalizzato, i modelli e le osservazioni indicano che i paesi mediterranei,e l'Italia in particolare, sono tra quelli che rischiano di subire i danni maggiori. Il nostro Paese è in grave rischio di desertificazione, un fenomeno che si sta già verificando nelle regioni del sud.

La prima conferenza nazionale sui cambiamenti climatici che si è svolta a Roma il 12 e 13 Settembre è stata un evento importante e utile per fare il punto sulla situazione, anche perché aveva l'obiettivo molto preciso di individuare le misure di adattamento più opportune per il nostro Paese, che a differenza di quelle di mitigazione sono specifiche di ciascuna area del pianeta, e altrettanto importanti e urgenti. E' grave che alcuni abbiano colto questa occasione come una scusa per fare delle polemiche di basso livello.

Oggi, si tratta di colmare l'abisso tra parole e azioni, e invocare coerenti provvedimenti da parte delle Istituzioni, sostenuti da una opinione pubblica correttamente informata.

Il presidente
Prof. Ugo Bardi
ugo.bardi@unifi.it

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa pensa della posizione di Franco Prodi sul contributo delle attività umane al riscaldamento globale il quale, riferendosi alla conferenza sul clima di Roma, ha dichiarato (tra l'altro): "Hanno dato per scontato e misurato il contributo antropico all'aumento della temperatura. Ma non è così: è assai probabile che ci sia il contributo dell'uomo nell'aumento di temperatura. Ma quantificarlo è, invece, il problema di questo secolo."

Ugo Bardi ha detto...

Mah..... la frase di Prodi così tirata fuori dal documento non ha ne capo ne' coda. E' vero che il contributo dell'uomo al riscaldamento globale è "il problema del secolo" ma è anche vero che questo contributo è misurato e stramisurato; come si vede nell'ultimo rapporto IPCC.

Quindi, cosa vuol dire Prodi? Nega che il contributo umano esista? Dice che è troppo piccolo per avere importanza? Vuol sostenere che finchè non abbiamo quantificato esattamente questo contributo non dobbiamo preoccuparci? (questa è la filosofia di quello che mentre cadeva dal 46esimo piano diceva: "finora tutto bene")

Insomma, appunto, una polemica senza capo ne' coda che serve solo a far confusione. Un'uscita fuori tempo, fuori luogo, inopportuna da tutti i punti di vista.

Anonimo ha detto...

"Per contenere il riscaldamento sotto questo limite [...]"

Tra i provvedimenti caldeggiati non figurano interventi di contenimento demografico mirati alla progressiva riduzione della popolazione nelle varie realtà locali (la somma degli interventi locali, di più agile implementazione, potrebbe portare a risultati globali).

A mio modesto avviso, similitudine colorita ma efficace, sta proponendo di curare un'orchite mediante la "mitigazione" della forfora.

Senza offesa, proprio non ci siamo.