mercoledì, aprile 04, 2007

"Grano, grano non ti carbonchiare" Super-malattia in arrivo?


Arrivano notizie abbastanza preoccupanti dal "New Scientist". In un articolo che esce oggi sul loro sito internet (www.newscientist. com) si parla di un "super-blight", una malattia del grano portata da un fungo denominato Ug99 (Puccinia graminis). Secondo Norman Borlaug, premio Nobel nel 1970 e persona nota come "il padre della rivoluzione verde", questo fungo potrebbe nullificare gli effetti degli ultimi venti o trent'anni di progresso nell'aumento della resa delle coltivazioni. Secondo Borlaug questo fungo "ha immense possibilità di distruzione sociale e umana"

Prima di gridare "arriva la peste nera" bisogna pensarci un attimo: per il momento l'avvertimento arriva soltanto da Norman Borlaug che, sia pure premio nobel, potrebbe anche aver esagerato. Ma il New Scientist è una rivista seria e se pubblicano una cosa del genere in prima pagina, vuol dire che qualcosa dietro c'è.

In ogni caso, la notizia del fungo che distrugge il grano si inserisce in una serie di altre notizie preoccupanti che indicano che la produzione alimentare mondiale non ce la fa a tener dietro con la popolazione; anzi, mostra segni preoccupanti di un prossimo calo. Se a questa tendenza aggiungiamo anche queste nuove malattie per le quali, come dice l'articolo, non abbiamo le risorse per trovare rimedi in tempi brevi, ebbene, la situazione potrebbe veramente mettere a rischio la vita di miliardi di esseri umani, come dicono nel titolo del New Scientist.

I nostri bisnonni facevano grandi falò al tempo del raccolto cantando "grano, grano non ti carbonchiare." Chissà che non ci riduciamo anche noi alla stessa cosa?


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' quasi sicuramente una scusa. Se In Africa muoiono di fame la colpa e della malattia del grano, della siccità, delle guerre, del malgoverno, del clima impazzito, della ignoranza della gente sul controllo delle nascite, ecc.

Tutto tranne che il petrolio.

Anonimo ha detto...

Non ci stupiamo: abbiamo letto "Morte dell'erba" e sappiamo anche questa.
:D